Maltempo: strade allagate e alberi caduti. Riaperti Ponte Enza e tutte le...

Maltempo: strade allagate e alberi caduti. Riaperti Ponte Enza e tutte le provinciali. Bonifica: canali pieni, rischio elevato

3196
0
CONDIVIDI

Raffica di chiamate al centralino del 115 con richieste di intervento in garage e strade per rimuovere situazioni di pericolo. Sono state 24 ore molto intense per i vigili del fuoco di Parma, chiamati per rimuovere rami spezzati e per allagamenti di garage e cantine. Il maltempo che si è abbattuto su Parma e la sua provincia ha lasciato il segno, ma comunque, a prima vista, meno che altrove.

A creare i maggiori problemi sono stati i canali, esondati in diverse zone. Problemi sono stati riscontrati soprattutto in strada Cava di Vigatto e in strada Sant’Anna, oltre che in strada Cantone. Sotto stretta osservazione la zona di via Burla. A Marano, invece, è esondato il rio delle Fontane, allagamenti all’alba anche all’altezza di San Ruffino. Acqua alta, infine, nel sottopasso di Marore.

E’ stato chiuso in mattinata lo svincolo della tangenziale sud, quello in uscita, per chi proviene dalla via Emilia, su via Traversetolo, di fronte al centro commerciale Eurosia, in quanto si è verificato uno smottamento di terreno di un fianco della strada a seguito delle copiose precipitazioni di questi giorni. Sono in corso le verifiche da parte dei tecnici per valutare le tipologie di intervento da eseguire.

Dal tardo pomeriggio – come fanno sapere dalla Provincia di Parma – tutte le strade provinciali sono di nuovo percorribili. ““Ringrazio il personale della Provincia che ha trascorso due notti a lavorare sulle strade –- ha detto il delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli Tante sono le problematiche ancora da affrontare e nei prossimi giorni faremo una stima dei danni, in stretto contatto con la Regione””.
In montagna quasi tutte le strade sono rimaste aperte, anche se la neve pesante ha provocato la rottura di numerose piante, come sulla provinciale 28 di Varsi, e sulla 359 al Passo del Bocco, che è stata chiusa per poche ore. Si sono determinati sversamenti in strada, con cedimenti delle scarpate sulle provinciali 66 di Compiano e 36 della Valtoccana, numerosi i reticoli scolanti compromessi, a causa dell’’acqua di domenica notte, ovunque intasamenti delle cunette, in particolare sulla provinciale 15 di Calestano. Al passo del Tomarlo, invece, è nevicato anche oggi.
Sulla provinciale 66 a Cereseto, già sede di una frana, con cedimento di  parte della carreggiata in cui era già stata posizionata una torre faro, vi è stato un cedimento ulteriore e si dovrà perciò intervenire per allargare la strada verso monte e permettere così la circolazione in condizioni di sicurezza. Una serie di ponti presenta materiale ligneo contro le pile, che va tolto per la sicurezza dei ponti stessi. La Provincia è intervenuta tempestivamente, sono state pulite le cunette, tagliate le piante, tolti i massi caduti sulla carreggiata.
Nella Bassa: è stato riaperto  verso le 17 di oggi il ponte di Sorbolo, che era chiuso dalle 5,30 di stamattina. Le Province di Parma e Reggio, i Comuni di Sorbolo e Brescello, con Aipo e Agenzia regionale di Protezione civile stanno verificando la possibilità concreta di intervento per la pulizia delle due arcate laterali, per limitare i disagi alla popolazione a causa della chiusura del ponte.
Riaperta la provinciale 12 di Soragna, che era stata chiusa a causa delle acque del sottopasso; la Provincia è intervenuta con una pompa della Protezione civile regionale.
Riaperta dalle 15 la provinciale 91 di Samboseto, alla passerella di Carzeto. Lo Stirone e il Rovacchia hanno fatto registrare delle piene consistenti e nei prossimi giorni i tecnici della Protezione civile verificheranno la presenza di eventuali danni alle strutture.

L’allarme, oltre a quello già lanciato dalla protezione civile, è partito domenica sera, dal sindaco di Sorbolo Nicola Cesari, che lo ha lanciato dalla propria pagina Facebook:

ATTENZIONE VIABILITÀ!!
La via MANTOVA SP 62 è letteralmente allagata, fate molta attenzione ai fenomeni di AQUAPLANING
Per il resto da una rapida perlustrazione del territorio, a parte qualche cassonetto del verde ribaltato e qualche ramo spezzato non si registrano grandi criticità!
Si raccomanda per questo la massima prudenza alla guida!

12801404_10208575251882665_7057702779087836092_n

 

20160229_071430_HDR

Al lavoro anche gli uomini del Consorzio della Bonifica Parmense, vista la pioggia incessante caduta in pochissime ore e l’innalzamento dello zero termico. Già dalla notte scorsa è sotto controllo la delicata situazione dei flussi delle acque nei canali nel comprensorio gestito. Insieme alla Protezione Civile le maestranze consortili hanno portato centinaia di sacchi di sabbia negli snodi idraulici nevralgici della pianura laddove il rischio resta più alto nonostante l’azionamento di tutti gli impianti idrovori di sollevamento presenti sul territorio.

Immagine

L’impianto cittadino di foce Abbeveratoia (2 pompe attive per 9 metri cubi al secondo) è già in funzione dal tardo pomeriggio di ieri, il sollevamento di Cavetto di Soragna e l’imponente idrovora di Cantonale sono in funzione dalle 4 di questa mattina. In via precauzionale sono stati posizionati nelle adiacenze delle abitazioni di via Burla (area in cui sta per essere ultimata la cassa di espansione) numerosi sacchi di sabbia già pronti per l’utilizzo al fine di prevenire e contenere le eventuali tracimazioni del canale Burla sottoposto ad una elevata quota idrometrica.

Inoltre, nel delicato nodo idraulico di Colorno è stato attivato l’impianto di Travacone (12 metri cubi al secondo) e dalle prime ore del mattino sono entrati in funzione i sollevamenti dell’idrovora di Bocca d’ Enza (10 metri cubi al secondo) nel comprensorio di Mezzani e Sorbolo. Tutto lo staff tecnico del Consorzio – coordinato dalla notte dal direttore Meuccio Berselli e dall’ingegnere Mario Cocchi – si è prontamente attivato e al momento sta intervenendo in tutte le molteplici situazioni più delicate in tutta la Bassa Parmense dove si stanno verificando fenomeni di tracimazione controllata.

Immagine 4

In alcuni punti della pianura, soprattutto per i territori a quote altimetriche basse, il rischio resta elevato soprattutto perché, con la pioggia costante, l’acqua dei canali artificiali di bonifica – già  pieni – non può essere riversata direttamente negli alvei di torrenti e fiumi, visto che il livello degli stessi è già al limite e che questo causerebbe un possibile rigurgito con allagamento più grave. In questo quadro il reticolo di canali è sottoposto a stress e il monitoraggio con il telecontrollo, i rilasci e le aperture e chiusure delle chiaviche risultano fondamentali per scongiurare allagamenti non contenuti.

Nessun commetno

Lascia una risposta: