Musica e architettura sono solo apparentemente arti molto diverse. Entrambe, infatti, hanno una struttura portante su cui s’innestano decorazioni e ornamenti, e spesso sono proprio questi ultimi ad affascinarci, aiutandoci a distinguere un edificio da un altro, una composizione da un’altra. Sull’ornamento è incentrato il concerto “Glosas”, sesto appuntamento della rassegna “Barocco in San Rocco”, organizzata dal Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma. Domenica 28 febbraio alle 17.00, nella Sagrestia grande della chiesa di San Rocco (Strada dell’Università, 8A), un ensemble di allievi e docenti del Conservatorio interpreterà musiche di Diego Ortiz, compositore e virtuoso spagnolo attivo nel Regno di Napoli nel Cinquecento.
L’ornamento è parte fondamentale della retorica, della poesia, della pittura, della scultura, dell’architettura e della musica. In musica, anche il modo in cui una nota viene sostenuta o rilasciata, troncata o gonfiata, accentuata o sospirata è già l’ornamento di un suono. Il Trattado de Glosas, opera di Diego Ortiz, è un trattato pratico che insegna proprio l’arte dell’ornamento, corredato da numerose composizioni cui si applicano i suoi insegnamenti. Il concerto prevede l’esecuzione di queste musiche, interpretate da Roberto Gini (viola d’arco), Sara Dieci (clavicembalo), Anna Rita Pili (soprano), Maria Caruso-Benecchi (alto), Aimone Gronchi (tenore), Andrea Pellegrini (basso), Silvia De Rosso, Aimone Gronchi e Chafik Hashizume (viole d’arco).
La rassegna “Barocco in San Rocco” è realizzata in collaborazione con la Pastorale universitaria di Parma, con la partecipazione di docenti e allievi del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito”. L’ingresso è libero e gratuito.