Via libera oggi in commissione Cultura, scuola, lavoro, formazione, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, alla delibera di Giunta regionale ‘Indirizzi e criteri per la formulazione del programma 2016 di edilizia scolastica‘ che stanzia 20 milioni di euro alle Province e alla Città metropolitana di Bologna per interventi nelle scuole superiori, con l’obiettivo principale di garantire l’adeguamento delle aule al costante aumento di iscrizioni che si registra dal 2011.
Il documento, atteso ora al passaggio in Aula la prossima settimana, ha ricevuto il parere favorevole del Gruppo Pd, mentre hanno scelto l’astensione Ln e Fi.
La ripartizione degli stanziamenti prevede 4.004.000 euro a Bologna (20,02%), 1.814.000 euro a Ferrara (9,07%), 1.630.000 a Forlì-Cesena (8,15%), 3.422.000 euro a Modena (17,11%), 2.022.000 a Parma (10,11%), 1.484.000 euro a Piacenza (7,42%), 1.670.000 a Ravenna (8,35%), 2.416.000 a Reggio Emilia (12,08%) e 1.538.000 a Rimini (7,69%). Le risorse sono state distribuite in maniera proporzionale per il 60% al numero complessivo di alunni e per il 40% in base al numero di edifici di proprietà pubblica.
Come spiegano i tecnici dell’assessorato competente, sarà data priorità “al soddisfacimento del fabbisogno documentato di aule conseguente all’aumento della popolazione scolastica calcolata nel quinquennio 2011-2015”, “all’adeguamento degli edifici alle nuove esigenze della scuola e ai processi di riforma degli ordinamenti e dei programmi” e, infine, “alla razionalizzazione distributiva della rete scolastica sul territorio”. Le amministrazioni provinciali dovranno quindi individuare gli interventi da finanziare, “favorendo situazioni come la riedificazione o riqualificazione di immobili in stato di pericolo o inagibili”, “il rilascio di superfici in affitto a titolo oneroso”, “l’eventuale coinvolgimento di investitori privati misurato in percentuale dell’intervento a carico del privato” o “edifici scolastici ricompresi in processi di riqualificazione urbana”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha punta il dito contro “l’urgenza immotivata con cui si è voluto approvare l’atto, lasciandoci in pratica 48 ore per esaminare i criteri: io voglio dare i soldi alle Province secondo quanto previsto dalla legge e non per criteri”. Il consigliere ha presentato 100 emendamenti, poi ritirati, perché “voglio che sia chiaro che non c’è nessuna volontà ostruzionistica da parte mia”: in ogni caso, assicura, “li ripresenterò in Aula”.
A tale proposito, il presidente Paruolo è intervenuto rimarcando come “tutti i consiglieri sono concordi nel richiedere alla Giunta tempi più congrui per l’analisi degli atti”.
Anche per Massimo Iotti (Pd),“sicuramente le ragioni di metodo di Foti sono condivisibili, ma in questo atto la legittimità dell’urgenza è chiara e, ripeto, legittima; abbiamo 20 milioni da spendere e le necessità di aule sono documentate”. In ogni caso, aggiunge il consigliere, “la possibilità di poter programmare per tempo è sempre utile”.
Enrico Campedelli (Pd) ribadisce che “a tutti sarebbe piaciuto avere più tempo per esaminare gli atti, ma davanti a criticità che toccano i territori noi diamo una risposta a questi bisogni con ulteriori risorse. Il provvedimento mette delle condizioni abbastanza strette per le tempistiche ma ricordiamo che in territori come il mio c’è chi parla di introdurre il numero chiuso alle superiori”.
Marco Pettazzoni (Ln) è poi intervenuto per un chiarimento sulla natura degli interventi, chiedendo se sono finanziabili solo lavori per aumentare i posti nelle aule o se è possibile utilizzarla anche per la creazione di laboratori didattici.
I tecnici dell’assessorato hanno chiarito come “i tempi a nostra disposizione siano limitati per permettere agli enti locali di affidare i lavori prima della chiusura dell’anno scolastico”.