Consiglio comunale, ecco il nuovo Movimento 5 Stelle e le deliberazioni dell’aula

Consiglio comunale, ecco il nuovo Movimento 5 Stelle e le deliberazioni dell’aula

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Consiglio comunale ParmaVia libera alla rigenerazione della città consolidata per la riqualificazione del patrimonio immobiliare e il recupero di nuovi alloggi per le classi sociali più deboli, alla riqualificazione in deroga del palazzo ex Banca d’Italia di via Farini che sarà la nuova sede di Fondazione Banca Monte e alla convenzione con i Comuni di Noceto e Fontevivo sulla gestione e la messa in sicurezza del ponte sul Taro. Questi i principali punti di un consiglio comunale che, assenti il sindaco Federico Pizzarotti e il suo vice Nicoletta Paci, non ha riservato né scintille, né colpi di scena dell’ultimo momento.

Ufficializzata per la prima volta in aula la costituzione del nuovo gruppo Movimento 5 Stelle Parma che, con i consiglieri Mauro Nuzzo e Fabrizio Savani, siede tra i banchi dell’opposizione. Consiglieri che nella seduta di oggi hanno votato in linea con la loro ex maggioranza, ma anche in dissenso tra loro come sul progetto del palazzo della Banca d’Italia. Ma anche l’opposizione, tranne l’astensione sulla delibera relativa alla rigenerazione della città consolidata, ha votato favorevolmente alle proposte della giunta.

Ma andiamo con ordine. Il consiglio comunale presieduto da Marco Vagnozzi, dopo un lungo dibattito su una delibera estremamente tecnica, con 22 voti sì e 7 astenuti (l’opposizione storica), ha approvato la delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica, Michele Alinovi, per l’adozione di una variante normativa al Regolamento Urbanistico Edilizio che consente, in sostanza, si superare il limite del 50% di immobili a uso residenziale. L’assessore Alinovi ha parlato di possibilità “di riqualificare il patrimonio esistente, di migliorare la possibilità di recupero di fabbricati dal punto di vista energetico e sismico, di mettere sul mercato nuovi alloggi a prezzo calmierato”. Si possono così creare, tra l’altro, strutture per edilizia residenziale convenzionata con il Comune, senza con ciò dover procedere per forza a un aumento della capacità edificatoria esistente.

Un progetto apprezzabile ma sostanzialmente ancora poco chiaro secondo le opposizioni, che si sono astenute al momento del voto.

Insospettabilmente più lungo e articolato è risultato invece il dibattito in aula sulla questione della riqualificazione del palazzo che fu sede della Banca d’Italia, al civico 32/a di via Farini, per la quale è stata chiesta al Comune un’autorizzazione in deroga alle attuali previsioni urbanistiche. Una delibera passata alla fine con 27 voti favorevoli e le astensioni dei soli Roberto Ghiretti e Mauro Nuzzo. A prolungare il confronto è stata la questione “dell’interesse pubblico”, visto che non ci sono convenzioni sull’utilizzo dei nuovi spazi creati all’interno del palazzo. Nella sostanza, pur non risultando nessuna variazione all’esterno, come ha assicurato l’assessore Alinovi, la Fondazione Banca Monte vorrebbe ricavare 10 appartamenti all’interno della struttura. I consiglieri di opposizione hanno quindi ribadito che, in cambio della deroga, si poteva chiedere qualcosa di più in favore del pubblico. Ghiretti e Nuzzo, in particolare, avrebbero voluto destinare all’edilizia convenzionata alcuni dei 10 appartamenti ricavati. L’esponente di Parma Unita avrebbe anche voluto un vincolo a favore del pubblico sulla sala conferenze che sarà realizzata. Proposte che non trovano d’accordo l’assessore Alinovi, anche in virtù degli interventi che la Fondazione fa ogni anno sul territorio.

L’ultima delibera trattata in consiglio, approvata all’unanimità, riguarda invece il ponte sul Taro. L’aula ha detto sì, dopo un lungo dibattito, alla convenzione fra i Comuni di Parma, capofila, e quelli di Noceto e Fontevivo per la manutenzione e la messa in sicurezza del ponte costruito da Maria Luigia. Intanto il Comune di Parma avrà da subito l’impegno di cercare di reperire i fondi – secondo l’assessore Alinovi servono almeno 8 milioni di euro – per procedere poi alla progettazione esecutiva della ristrutturazione del ponte . L’esponente della giunta a 5 Stelle ha lanciato in sostanza un appello alla Regione perché possa intervenire economicamente. Il Comune di Parma, per quanto riguarda la gestione del ponte, ha il 50% contro il 25% ciascuno di Noceto e Fontevivo.

Nella prima parte del consiglio comunale, sono state trattate alcune interrogazioni come quella di Franco Cattabiani relativa alla rimozione delle barriere antirumore lungo la tangenziale Nord, a protezione delle abitazioni di strada dei Mercati. “I residenti lamentano di non essere stati ascoltati”, ha detto Cattabiani, ma l’assessore Alinovi ha sostenuto che le “barriere antirumore dopo 10 anni hanno tutta una serie di problemi” e vanno sostituite, ma l’Anas, sollecitata già nel giugno 2015, non ha fondi e agendo “per priorità l’estate scorsa ha fatto interventi per un milione di euro sul manto stradale”. Alinovi ha poi rassicurato: “Torneremo alla carica per riuscire a capire se Anas e Ministero infrastrutture faranno manutenzione anche pluriennale”.

Paolo Buzzi ha invece chiesto se in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato del 23 luglio 2009 che condannava Italia Nostra al pagamento di 20mila euro per spese legali in favore del Comune, dando ragione a quest’ultimo in merito al project financing dell’Ospedale Vecchio, l’associazione avesse effettivamente provveduto al risarcimento. E l’assessore al Bilancio, Marco Ferretti, spiazzando un po’ tutti: “Confermo che Italia Nostra ha pagato l’intero importo più Iva poco più di 22.000 d’incasso nel marzo 2011”. Quando ancora Buzzi era in maggioranza.

Qualche scintilla sull’annosa questione della festa di capodanno in piazza con Giorgio Moroder. L’interrogazione per conoscere i costi della festa, sostenuti dopo i “tagli fatti all’interazione scolastica”, è stata dei consiglieri Franco Cattabiani e Giuseppe Pellacini. L’assessore alla Cultura, Laura Ferraris, infastidita dal’essere stata definita un “assessore modaiolo”, ha ribadito che la spesa per il capodanno è stata di circa 103mila euro, dei quali 40mila dati a Moroder, e che il Comune ha ottenuto una sponsorizzazione di 40mila euro. Ferraris ha ricordato tra l’altro che Moroder, oltre ai 90 minuti di spettacolo, “tre giorni è stato qui e ha avuto modo di vivere e incontrare la città come i giovani videomaker che hanno potuto lavorare con lui”.

Secondo Pellacini, comunque, “63mila euro buttati in qualche modo”, visto anche l’organizzazione dell’ultimo momento “ha dato poca ricaduta sul commercio e sul turismo”.

Nicola Dall’Olio ha presentato invece una interrogazione sui ritardi nella manutenzione di semafori e pubblica illuminazione, chiedendo anche i tempi per l’appalto del servizio e per la sostituzione dei corpi illuminanti con impianti a Led con la creazione di un sistema punto a punto che consente in remoto il controllo di guasti, senza più bisogno della segnalazione dei cittadini.

L’assessore Alinovi ha reso noto che la manutenzione dell’illuminazione è stata affidata a una ditta di Carpineti, che ha in carico anche il numero verde per le segnalazioni dei cittadini. Ho fatto anch’io una verifica al numero verde – ha detto tra l’altro Alinovi – e non mi sono sentito soddisfatto, quindi abbiamo applicato una penale al gestore”. Ancora in corso invece la procedura di gara per la riqualificazione energetica di 35mila punti luce con la nuova soluzione a Led: un investimento di 18 milioni di euro che permetterà un risparmio in bolletta di un milione di euro all’anno. Alinovi ha detto che sono all’esame tre offerte e che l’aggiudicazione potrebbe avvenire entro metà anno. I semafori, infine, sono stati affidati alla gestione de La semaforica di Padova per i prossimi tre anni.

Maria Teresa Guarnieri è intervenuta invece sulle dichiarazioni del sindaco Pizzarotti e dell’assessore alla Cultura, Ferraris, dopo la scelta di Pistoia come Città della Cultura 2017. La Guarnieri ha sostanzialmente lamentato “mancanza di trasparenza” su un fatto così importante, al contrario di quanto avviene su altri casi di minore rilevanza, per la mancata apertura di un bando pubblico sui progetti da inserire nel dossier della candidatura. L’assessore Ferraris ha sottolineato l’assenza dei tempi necessari.

Anche la questione di Villa Alba e degli anziani maltrattati è entrata prepotentemente in consiglio comunale. Tutta l’opposizione è intervenuta per manifestare indignazione, per denunciare carenza di controlli ma anche delle norme preposte alla gestione delle case famiglia. Maria Teresa Guarnieri ha addirittura chiesto una commissione consiliare per analizzare la situazione delle case famiglia. Interventi condivisi dall’assessore ai Servizi sociali Laura Rossi, che ha però ribadito di aver effettuato tutti i controlli, anche in presenza di altri soggetti, ma che nulla è mai emerso su quanto sarebbe accaduto tra quelle mura. Rossi ha parlato della necessità di creare comunità alloggio piuttosto che case famiglia.

Nella fase delle comunicazioni , infine, il consiglio ha ascoltato l’intervento del consigliere Savani sulla misteriosa scomparsa di centinaia di gatti tra la città e la provincia, probabilmente rapiti, ma anche di bocconi avvelenati. Franco Torreggiani ha lamentato le condizioni del parcheggio di via Berlinguer, interdetto alla sosta per lavori che non sono ancora iniziati a distanza di 20 giorni. Piccato, infine, l’intervento di Ghiretti sulla Tep e sul suo tesoretto di 3 milioni di euro di dividendi, equamenti distribuiti tra Comune e Provincia senza aver dato alcuna comunicazione all’aula. Ghiretti contesta infine la scelta di chiudere il punto Tep nei pressi della stazione ferroviaria che incassava un milione di euro l’anno a fronte di una spesa di circa 70mila euro, per l’apertura di un “negozio” in via Garibaldi.

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