La Ti-Bre rischia di rimanere l’eterna incompiuta anche a causa del… sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.
Il primo cittadino, forse dimenticando o non preoccupandosi delle lotte, oramai ultradecennali, che hanno accompagnato la realizzazione, fino ad oggi parziali, della bretella, ha scritto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio per chiedergli di ricevere i rappresentanti del comitato “no Ti-Bre“.
Per intenderci, quelli che vogliono solo la ferrovia e non l’autostrada.
E’ una lettera dai toni confidenziali, quella del sindaco, che inizia con un “Caro Graziano” rappresenta un siluro all’infrastruttura autostradale che da oltre quarant’anni attende di essere realizzata.
Eccola:
Una presa di posizione che ha suscitato un vespaio di polemiche. Non solo con gli industriali, ma anche sul fronte politico.
Forza Italia – attraverso Paolo Buzzi, capogruppo in Comune a Parma, e Francesca Gambarini, consigliere in Unione Terre Verdiane – la bolla come “una scelta quanto mai discutibile, dato che la TiBre è un’opera di fondamentale importanza per il nostro territorio. Attualmente se da Parma e dalla vicina Liguria ci si vuole spostare verso il Veneto bisogna percorrere l’A1 fino a Modena per poi imboccare l’autostrada del Brennero. Oppure percorrere trafficatissime strade provinciali! Questo nei tempi in cui nel giro di un paio di giorni ci viene consegnata merce proveniente da oltreoceano. Una bretella di collegamento diretto fra Parma e il Brennero – sottolineano i forzisti – ridurrebbe sia i tempi di percorrenza, sia l’inquinamento liberando dal traffico i centri abitati. Basti pensare all’Asolana attraversata quotidianamente da centinaia di camion. Con la bistrattata TiBre, Parma diventerebbe un importantissimo centro logistico, lo snodo dei collegamenti fra la pianura padana, i porti della Liguria e della Toscana e il Veneto e da lì verso l’Europa centrale. Ci viene detto, invece, che la priorità sarà il TiBre ferroviario, anche noi lo riteniamo importante. Ma se è così importante perché negli anni la Regione non lo hai mai ritenuto una priorità fino ad oggi? Basti pensare che gran parte della ferrovia pontremolese è ancora a un solo binario… Per noi, queste sono due opere che devono andare avanti di pari passo per rendere Parma uno snodo commerciale, logistico e anche turistico di livello europeo. Tornando alla lettera del sindaco Pizzarotti, ci sono altri due aspetti da sottolineare: perché il sindaco non si è mai espresso pubblicamente sul tema, evitando di presentarsi agli incontri istituzionali? E come mai tutta questa confidenza con il ministro Delrio, importante esponente del Pd? Forse a forza di frequentare le iniziative del Partito democratico, sarà nata una certa confidenza… Forse una confidenza coltivata attraverso Iren per tramite di Bagnacani e Rossi? Chissà! Noi comunque pensiamo male perche questo dopo lo stop dato dal Pd regionale è un ulteriore danno per il nostro territorio. Fermata Mediopadana docet”.
E non si fa attendere la ferma presa di posizione del Pd, attraverso il segretario provinciale Gianpaolo Serpagli, secondo cui quello commesso da Pizzarotti è “un errore politico e istituzionale, una posizione che non rispecchia la volontà e gli interessi della città”. Serpagli chiede quindi “di istituire un tavolo istituzionale a Roma in cui vengano coinvolte tutte le realtà che hanno un ruolo in questo complesso progetto, a partire dalle diverse amministrazioni pubbliche, i diversi comitati, la Regione e gli esponenti del Governo. Solo in questo modo si potrà discutere nel concreto dell’importanza di un’opera strategica come la TiBre, non certo attraverso una lettera in carta intestata del Comune in cui si chiede ad un ministro di ascoltare solo le voci di una parte”. E per chi avesse ancora dubbi sulla posizione dei democratici, Serpagli è chiarissimo: “Il raccordo autostradale della Tirreno Brennero, così come la realizzazione del raddoppio ferroviario della Pontremolese, sono opere strategiche per permettere la crescita economica del territorio”.
Non la pensa esattamente così, però, il capogruppo in consiglio comunale del Partito democratico, Nicola Dall’Olio, che punta sulla ferrovia.
“Sulla vicenda Tirreno Brennero stiamo assistendo ad una campagna a tamburo battente in favore dell’autostrada che trova come unico contraltare i sindaci dei Comuni attraversati e il comitato contrario all’opera (ma favorevole alla Ti-Bre ferroviaria) formato da decine di associazioni di Parma, Cremona e Mantova – sottolinea Dall’Olio -. La lettera di accompagnamento del Sindaco Pizzarotti alla loro richiesta di incontro con il Ministro Delrio ha suscitato vive reazioni tra i promotori dell’opera. Ma se Pizzarotti ha una responsabilità in questa vicenda è quella di avere tenuto una posizione ondivaga e incerta disertando l’Assemblea dei sindaci che nell’ottobre scorso avrebbe potuto confermare la scelta della Regione di dare priorità al raddoppio della ferrovia Parma-La Spezia. La sua assenza fece decadere l’assemblea e lasciò passare incontrastata la linea di chi voleva a tutti i costi l’autostrada, portando la Regione a fare parziale retromarcia”.
“Detto questo – aggiunge il capogruppo Pd – la mia posizione resta quella già espressa nell’ordine del giorno promosso dal gruppo consiliare PD e poi votato dal Consiglio comunale di Parma nel 2014. Le priorità trasportistiche per la UE e per il governo sono le ferrovie e la mobilità urbana, non le autostrade. Pensando anche allo stato di inquinamento della pianura padana, dobbiamo spostare il traffico dalla gomma al ferro come stanno facendo la Svizzera e l’Austria, paesi da cui devono passare le nostre merci per il nord-Europa. E dobbiamo anche tutelare il nostro territorio, se vogliamo continuare a chiamarlo Food Valley. Per queste ragioni, fintanto che il progetto esecutivo del primo lotto autostradale non viene approvato, le istituzioni locali, a cominciare dal Comune di Parma, devono cercare una soluzione con il Governo e con l’appaltatore dell’opera affinché le risorse già stanziate, pagate con i nostri pedaggi, possano essere dirottate a completare il raddoppio della ferrovia Parma – La Spezia, sull’esempio di quanto fatto dall’Autobrennero per il tunnel di valico ferroviario. Anche perché c’è il rischio molto concreto – conclude Nicola Dall’Olio – che l’autostrada sfoci a Trecasali, invece che al Brennero, visto che il secondo lotto che dovrebbe congiungersi con l’A22 a Nogarole Rocca non è finanziato e non è nemmeno tra le priorità di Regione e Governo. Se questo dovesse mai accadere qualcuno dovrà poi andare a spiegare ai cittadini perché si è sacrificato un territorio e centinaia di milioni di euro per un’opera incompiuta e superata”.
Ti-Bre – Un’autostrada che guarda al passato
I due più importanti investimenti infrastrutturali in corso in Europa sono il traforo del Gottardo e quello del Brennero, entrambi ferroviari. Il traforo del Gottardo, lungo 57 km, sarà inaugurato nel giugno di quest’anno e collegherà Milano a Zurigo in meno di tre ore.
In una recente intervista al Corriere della Sera il Console svizzero ha dichiarato che il nuovo tunnel “avrà un impatto importante sull’Italia perché avvicinerà i porti liguri alla Svizzera tedesca e alla Germania rispetto ai porti belgi e olandesi”. Il Console prosegue chiedendo alle autorità italiana “di potenziare i collegamenti ferroviari verso la Liguria”. E aggiunge “vorremmo che in futuro le merci partissero dai porti liguri e arrivassero fino a Stoccarda in treno, eliminando così quasi totalmente i tir dalle strade “.
Il traforo di base del Brennero, la galleria ferroviaria più lunga del mondo, sarà pronta nel 2026. Ma anche l’Austria ha già espresso l’intenzione di chiudere il traffico ai camion.
A Parma si vuole invece puntare tutto su un’autostrada progettata 40 anni fa che rischia di finire a Trecasali e di non servire a nessuno, se non a chi la costruisce.
Proviamo a ricordarci come era il mondo 40 anni fa: non c’erano gli smart-phone, i PC, Internet, i gps, i droni, le E-mail, le stampanti 3D, la TV digitale, i voli low cost, i treni ad alta velocità. Davvero vogliamo credere che oggi, nel 2016, quando il resto d’Europa investe per ridurre il traffico su gomma e le emissioni, l’autostrada rappresenta l’unica via per lo sviluppo della nostra economia e delle nostre imprese?
Qui il rischio concreto è che continuando a guardare al passato, oltre a sbragare ulteriormente un territorio che non si potrà più chiamare Food Valley, si perdano letteralmente i treni che ci possono tenere agganciati al futuro e all’Europa. Le forze politiche ed economiche dovrebbero quindi lavorare insieme alle istituzioni affinché si trovi una soluzione per evitare di realizzare il primo lotto autostradale, quello che finisce a Trecasali, ed utilizzare le risorse già stanziate per completare il raddoppio della linea ferroviaria che ci collega alla Liguria e al porto di La Spezia.
E’ questo il vero sviluppo infrastrutturale di cui abbiamo bisogno.
Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD consiglio comunale di Parma
Ti Bre e democrazia. Quando per difendere i potenti chiedere che un comitato venga ascoltato è un errore istituzionale
Grande fermento per difendere un’opera dispendiosa ed utile come la Bre Be Mi, da parte di tutti coloro che sono abituati alla vecchia politica. Leggiamo di ex-ministri, ex-tesorieri della DC, rappresentanti del PD locale, sbracciarsi per difendere l’indifendibile, ovvero la Ti Bre Autostradale. Noi siamo sempre stati a favore del collegamento ferroviario e non a quello autostradale che è, nei fatti, inutile.
Prima di tutto però una domanda a questi autorevoli personaggi: ma quando eravate al Governo voi (ed alcuni lo sono anche adesso, vedi PD), perché non avete finanziato e realizzato quest’opera se era tanto strategica ed importante ?
Era inutile oppure siete stati degli incapaci per anni, vivacchiando a Roma solo per prendere lo stipendio? In 20 anni l’avreste dovuta realizzare visto che se ne parla da almeno 40! Invece nulla.
Chiariamo un po’ di cose.
Noi abbiamo sempre avuto una ed una sola posizione. Sì alla Ti Bre ferroviaria, No a quella autostradale.
Chi è ondivago è il PD locale. Alcuni non la vogliono, altri sì. La Regione la toglie dalle priorità ed alcuni, entusiasti, gridano al profondo rinnovamento ambientale, mentre altri si lamentano per la non considerazione del territorio. Insomma il cerchiobottismo tipico di una classe politica che non sa decidere.
Assenza del Sindaco nell’assemblea dei Sindaci.
Qualcuno afferma che l’Assemblea dei Sindaci è decaduta perché mancava il Sindaco Pizzarotti. Falso!
E’ vero il contrario. Il Sindaco Pizzarotti non era presente perché l’Assemblea dei Sindaci è stata revocata prima.
Chiunque continuerà ad affermare il contrario ne risponderà nelle sedi opportune.
Un’accusa del genere la comprendiamo se fatta da un Consigliere di un Partito in cui ne arrestano uno a settimana (ultimo Cosimo Consales Sindaco di Brindisi arrestato per corruzione), mentre risulta più difficile da capire quando tale affermazione viene fatta da giornalisti, che dovrebbero per professione, avere l’obbligo di controllare la notizia.
Mozione in Assemblea.
Il Consigliere Dall’Olio afferma che se si fosse portata la votazione sulla mozione in Assemblea dei Sindaci l’opera si sarebbe bloccata. A giudicare dalla votazione unanime di tutti i Sindaci della Provincia di Parma contro i rifiuti da fuori Provincia, ci sentiamo di poter assolutamente smentire tale affermazione. Purtroppo per noi, quelli del Partito “Democratico” non rispettano assolutamente il volere dei territori.
Volete un altro esempio?
Relativamente alla TiBre, nei Consigli Comunali di Parma e Sissa Trecasali era stata votata una delibera che chiedeva di realizzare una pista ciclopedonale ed la bonifica di una discarica, al posto dell’opera compensativa, che altro non era che una tangenziale. Parliamo della Variante di Viarolo. Delibera votata più di un anno e mezzo fa. Risultato? Completamente ignorati!
Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle
Prc: Ti-Bre, opera inutile e devastante
Come Partito della Rifondazione Comunista ci siamo impegnati da sempre nel contrastare la realizzazione della Tibre autostradale, opera costosa e di devastante impatto ambientale che aggiunge cemento e asfalto senza risolvere problemi di viabilità e dei trasporti e senza considerare le reali alternative, come la Tibre ferroviaria su cui si sono già spesi tanti milioni di euro ad oggi praticamente inutilizzati e spesso con frequenti sospensioni dei lavoroi.
La Tibre non potrà mai rappresentare quella occasione di sviluppo del territorio che viene tanto sbandierata guarda caso da quei costruttori e potentati locali che sarebbero gli unici ad averne un reale beneficio, tutto ciò è documentato da dati e ricerche, resi noti nel corso di innumerevoli iniziative pubbliche a cura del nostro Partito e di numerosi soggetti contrari alla realizzazione. Iniziative alle quali non si è voluta dare visibilità da parte degli organi di informazione: questo per non disturbare forse i veri interessi che si muovono intorno a questa autostrada.
Vogliamo ripetere quanto sta succedendo in Lombardia? Le polemiche di questi giorni – al netto delle scivolate nel metodo del sindaco Pizzarotti e delle evidenti contraddizioni che attraversano il Pd – hanno quantomeno il merito di fare emergere finalmente le diverse opinioni su questa grande
opera e, lo auspichiamo, di aprire un confronto vero e aperto, che informi e coinvolga veramente i cittadini.
La Segreteria provinciale del Prc di Parma
Caro Gruppo Consiliare di Parma del M5S, ho espresso tutta la mia solidarietà al Sindaco e spero di poterlo incontare a breve insieme a voi. Sull’assemblea dei sindaci posso affermare, essendo stato un testimone oculare, che la revoca arrivò (in modo molto singolare) 2 ore e 58 minuti dopo la convocazione e in quelle quasi tre ore il Sindaco di Parma non si presentò. Inoltre il Sindaco di Parma avrebbe potuto protestare contro quella revoca che costituisce un autentico scippo alla democrazia, ma non lo ha fatto. Se volete posso “rispondere nelle sedi opportune”, ma, veramente, se quello che ci sta a cuore è fermare la costruzione del primo lotto dell’autostrada, serve a poco discutere su fatti ormai superati. Confrontiamoci piuttosto sul lavoro da fare nel prossimo futuro: mobilitazione dei rappresentanti in Regione e al Parlamento, organizzazione di altri momenti di dibattito in città, informazione sugli impatti di questa opera assurda e sulle varie forzature che hanno portato all’approvazione di un progetto sbagliato.