I Comuni che accolgono profughi dovranno pagare una quota per la loro ospitalità. Lo ha confermato in una circolare il ministero dell’Interno, suscitando le ire della Lega Nord, la quale sostiene che “quei soldi sono sottratti alle famiglie italiane”. La denuncia arriva dal segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci, che, circolare della prefettura di Parma alla mano, mostra i costi a carico degli enti previsti dal bando Sprar con cui si dovranno collocare 10mila richiedenti asilo. Bando che scadrà il prossimo 14 febbraio.
“E’ scritto che il finanziamento previsto dal ministero non è complessivo, ma il 5% spetta ai Comuni – fa notare Vinci -. I sindaci che decidono di accogliere, collaborazionisti di Alfano, sono quindi corresponsabili di sprechi epocali. Lo dicano ai propri cittadini. E’ ora di chiudere la triste stagione Pd, i cui amministratori fanno i finti buonisti col portafoglio altrui. La Regione ha stanziato fondi per garantire il lavoro ai cosiddetti richiedenti asilo, fioccano i sindaci Pd che li accolgono in strutture comunali, mentre alla nostra gente alzano le tasse e negano case popolari e welfare. E’ razzismo al contrario. L’Emilia Romagna ha il triste primato di oltre 6.300 immigrati accolti a nostre spese. Con quei soldi potremmo salvare dalla povertà altrettanti emiliano romagnoli. Nei Comuni a guida leghista mai un euro sarà tolto alla nostra gente per essere dato agli immigrati”. “Basta arrivi, stop accoglienza – dice Gianluca Vinci -. Il governo sta importando di tutto, anche gente pericolosa, criminali e potenziali terroristi, con un costo insostenibile per la collettività, sempre più relegata ai margini per fare posto agli immigrati”.
Sul tema interviene anche il segretario della Lega Nord Parma, Maurizio Campari, sottolineando che “nonostante sia ormai diventato uso comune di una certa parte politica dichiarare che i soldi per l’accoglienza e l’inserimento degli immigrati provengono interamente dall’Unione Europea (come se noi non ne facessimo parte) nei documenti è chiaramente scritto che ciò non è vero e che in passato il cofinanziamento dei Comuni, quindi dei cittadini residenti, era addirittura del 20%, ovvero 1/5 dei costi totali”.