Il tema è stato dibattuto alla presenza di autorevoli relatori: il senatore Giorgio Pagliari, il senatore Carlo Giovanardi, il sindaco Federico Pizzarotti, la professoressa, psicologa e studiosa Marina Everri dell’Università degli studi di Parma, la dottoressa Fernanda Bastiani di Comunione e Liberazione, Caterina Bonetti del Pd cittadino e dall’avvocato Claudio Corradi del direttivo nazionale Giuristi per la vita che ha aderito anche a Rete Sentinelle in Piedi.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista Chiara Cacciani ed è stato promosso dai rappresentanti degli studenti Pietro Rampini, Giulio Cantadori, Alice Camisi e Matteo Passigatti.
Si è aperto con un video messaggio del sottosegretario di stato agli esteri, Benedetto Della Vedova che non è potuto intervenire di persona all’assemblea. “Fino agli anni Sessanta – ha ricordato Della Vedova – essere omosessuali era un reato: oggi è un diritto. Riconoscere le coppie omosessuali con gli stessi diritti di quelle eterosessuali significa proseguire in un percorso contro le discriminazioni. Si tratta di un passo avanti fondamentale, un segno dell’evoluzione della nostra società”.
Sul testo di legge, proposto dalla senatrice Monica Cirinnà, il disegno di legge Cirinnà bis, si è mosso il dibattito incentrato sul tema delle unioni civili con importanti risvolti per le coppie gay. E proprio su che cosa si intenda per famiglia oggi si è infiammato l’incontro che ha visto l’avvocato Claudio Corradi ribadire il concetto che “la famiglia formata da un uomo e una donna è un fatto naturale, come, per altro, stabilito dalla Costituzione”.
Caterina Bonetti, segretari del Pd parmigiano, ha rimarcato la garanzia dei diritti civili prevista dalla nuova legge.
Per Fernanda Bastiani di Comunione e Liberazione la Cirinnà bis è una legge sbagliata: “bisogna andare verso i patti di convivenza”. A Parma esiste il Registro delle unioni civili ed in passato è stato data in affidamento una bambina ad una coppia di omosessuali.
Il sindaco, Federico Pizzarotti, ha invitato i giovani a prendere in esame il senso di famiglia come centro di affetti, come luogo di amore e di condivisione, che già esiste indipendentemente dalla normativa. “E’ necessario dare la possibilità alle persone – ha detto il sindaco – di vivere in modo normale per non essere giudicate da soggetti che la pensano diversamente. Quando ci si vuole bene, ecco – ha sottolineato il primo cittadino – lì c’è la famiglia. Ed è giusto che persone che si amano abbiano il diritto di stare assieme, indipendentemente da come si voglia chiamare questo tipo di unione”.
Il senatore Carlo Giovanardi ha parlato della Cirinnà bis come di un testo normativo con forti limiti nei presupposti, dal momento che manca, prima di tutto, il riconoscimento per le coppie eterosessuali che non sono sposate e che dovrebbero godere degli stessi diritti di due uomini o due donne che stanno assieme come il caso delle reversibilità della pensione, per esempio. Ed ha fatto riferimento al rischio di “Step Child Adoption” che favorirebbe l’adozione, o meglio ancora “l’acquisto”, di bambini provenienti dall’estero.
Il senatore Giorgio Pagliari ha inquadrato l’argomento da un punto di vista normativo ed ha esaminato gli aspetti legati alla legge Cirinnà.
La studiosa Marina Everri ha ricordato come per famiglia oggi si intenda “l’insieme degli affetti e delle relazioni ed il valore simbolico dello stare insieme”, un fatto, questo, che trascende la famiglia così come intesa in modo tradizionale, ma che conta sulla capacità dei componenti di volersi bene e sulla possibilità di poter crescere i propri figli con affetto e dedizione.
Dal dibattito sono scaturite molte domande da parte degli studenti. Una ragazza di colore, adottata all’età di 20 mesi, si è soffermata sul tema degli affetti: “E’ forse diverso l’affetto di chi mi ha cresciuto con amore adottandomi, da quello di mia madre naturale?”.
Al momento di confronto ed approfondimento è seguita la proiezione del film: Freeheld incentrato sul tema dei diritti omosessuali.