Scandalo del parmigiano contaminato, 29 rinvii a giudizio

Scandalo del parmigiano contaminato, 29 rinvii a giudizio

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Utilizzavano latte per il Parmigiano con aflatossina superiore al limite di legge, oppure annacquato, coprendosi dietro certificazioni false.

Nel 2014 i Nas, coordinati dal pm Pensa, avevano arrestato quattro persone. Un anno e mezzo dopo l’inchiesta è stata chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio per 29 persone, tra ex dipendenti del Centro agroalimentare «Bizzozero», imprenditori agricoli e allevatori.

Le accuse: adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive, tentata truffa, falso ideologica, vendita di sostanze alimentari non genuine. E per gli 11 dipendenti dell’ex centro Bizzozero la posizione è aggravata dall’accusa di associazione a delinquere.

I FATTI – Riavvolgendo il nastro, ecco quanto era accaduto un anno e mezzo fa. Quattro persone agli arresti domiciliari, il direttore del centro servizi per l’agroalimentare di Parma Sandro Sandri e tre imprenditori agricoli, 63 persone indagate e 2400 forme di parmigiano-reggiano sequestrate.

Al centro delle indagini il rinvenimento di Aflatossina nel latte con cui si produceva il formaggio. La tossina proviene da un mais contaminato a causa di caldo e siccità.I coinvolti, accusati di associazione a delinquere finalizzata al falso in atto pubblico e alla commercializzazione di sostanze alimentari nocive e tentata truffa aggravata finalizzata alla ricezione di pubbliche erogazioni per il latte di qualità.

Dall’inchiesta, coordinata dal pm Fabrizio Pensa della Procura di Parma, è emerso che le analisi condotte dal Centro servizi per l’Agrolimentare di Parma non indicavano la reale presenza di aflatossina nelle partite latte. Un fenomeno che si sarebbe ripetuto dal febbraio del 2013 ad oggi coinvolgendo 2402 forme di Parmigiano Reggiano in diversi caseifici del parmense.

Ora, la formalizzazione delle accuse. Tutti gli indagati avranno 20 giorni per presentare atti e memorie difensive, o chiedere di essere sentito dal pm. Poi spetterà alla Procura decidere quali posizioni archiviare e chi portare in Tribunale.

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