Inizialmente un po’ tutti, chi più, chi meno, ci siamo sorpresi per l’inscatolamento delle statue dei musei capitolini durante la visita del Presidente iraniano Rohani.
Inizialmente…
…ma dopo pochi secondi la sorpresa si è tramutata in sdegno.
La violenza che abbiamo inflitto alla nostra storia, cultura ed arte, per dirlo in una parola alla nostra italianità, è stata direttamente proporzionale a quella che l’ISIS oggi compie sulle opere artistiche nei propri Paesi. Abbiamo assistito inermi alla distruzione di Palmira o all’abbattimento dei Buddha di Bamiyan condannando gli autori dei folli gesti e poi, alla prima occasione, abbiamo temporaneamente distrutto millenni di storia dell’arte italiana.
Siamo stati i terroristi di noi stessi.
I nostri governanti hanno univocamente deciso di eliminare la visione di capolavori artistici perché la cultura occidentale si sarebbe trovata in contatto con la cultura musulmana. Senza che peraltro ci fosse una richiesta in tal senso da parte degli islamici.
Follia pura. In un teorico scontro fra due culture (cosa che, ribadiamolo ancora, non ci sarebbe stata e che Rohani nemmeno ci si sognava di fare), gli italiani nemmeno provano a sostenere le proprie ragioni e si nascondono. Per i nostri governanti la nostra cultura non va difesa, anche se nessuno ti chiede di farlo.
Non stupiamoci allora delle polemiche sui Presepi, sui canti di Natale, sui Crocefissi e sulle nostre tradizioni.
Se accettiamo di essere governati da questi incapaci ignoranti, dobbiamo accettare anche il dominio che ci aspetta…
…perché noi italiani siamo così, tanto poi ci facciamo una risata sopra.
Maurizio Campari
Segretario Lega Nord Parma