Nuovo corso per il Museo Rocca Sanvitale di Fontanellato, in parte nel segno della continuità, in parte nel segno di una progettualità in linea con le rinnovate esigenze del turismo-culturale regionale e nazionale.
Da gennaio 2016 e per i prossimi cinque anni, il gestore del Castello è una rete di imprese, riunite in associazione temporanea, formata da cooperativa SocioCulturale di Venezia a capofila del team, cooperativa Parmigianino di Fontanellato che da oltre 20 anni opera nel territorio e nel paese, cooperativa Archeosistemi di Reggio Emilia con un forte know how in tema di archeologia avendo già partecipato agli scavi della Villa Romana a Cannetolo, e cooperativa Antea di Colorno in possesso della licenza di tour operator incoming Argante. Confermate, dunque, nel team di lavoro SocioCulturale e Parmigianino che hanno già operato negli scorsi sei anni di attività, a cui si aggiungono dal 2016 Archeosistemi e Antea.
“La nuova Ati si presenta con l’obiettivo di valorizzare il castello quale primario bene storico-artistico e architettonico da promuovere – spiega Pier Luca Bertè, direttore responsabile del Museo Rocca Sanvitale, capo ufficio settore educativo-culturale di SocioCulturale, cooperativa attiva per servizi museali e bibliotecari dei Musei Civici di Venezia, Musei Città di Torino, MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto – Il progetto ha l’obiettivo di attrarre visitatori e generare una positiva ricaduta economica sul territorio. Manterremo i format che hanno funzionato, ad esempio gli eventi per bambini e famiglie, che sono amatissimi e hanno ampio seguito con numerosi partecipanti da tutto il nord italia, in particolare da Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, e creeremo nuove visite con animazione tematica. Amplieremo, inoltre, l’offerta relativa alle attività didattiche e alle proposte di nuovi laboratori con attenzione particolare all’archeologia“.
“Con l’esperienza dei precedenti sei anni di gestione, nonostante come paese Italia abbiamo attraversato una crisi economica che ha generato forti difficoltà anche nel nostro settore – sottolinea la fontanellatese Cinzia Comelli presidente di Cooperativa Parmigianino, già attiva sui Musei del Cibo della provincia di Parma (Museo del Prosciutto, Museo del Salame, Museo del Parmigiano Reggiano) – nel 2015 la Rocca ha emesso 45.041 biglietti, ricominciando a crescere, rispetto al 2014 quando eravamo a quota 41.000, e rispetto agli anni precedenti con numeri, purtroppo, nettamente inferiori. Siamo orgogliosi di aver tenuto saldo il timone e di aver portato avanti un grande lavoro in termini di promozione, creazione di eventi in Castello molto apprezzati registrando sempre il tutto esaurito, e capacità di accoglienza dei turisti. Ora siamo lieti di proseguire in questo percorso, con grande senso di responsabilità e di bene verso il castello a cui teniamo moltissimo siamo inoltre contenti di operare con altre realtà del territorio emiliano“.
“Punteremo alla valorizzazione della Rocca di Fontanellato, un bene culturale che non si colloca all’interno dei classici itinerari turistici nazionali legati alle grandi città d’arte – aggiunge Nicoletta Lusardi di Archeosistemi, cooperativa già attiva alla Rocca del Boiardo a Scandiano, al Castello di Canossa, al Castello di Spezzano e alla Torre della Ghirlandina a Modena –. Il turismo culturale è quella forma di turismo strettamente collegata alla cultura di una specifica realtà e luogo. Nello specifico trattasi dell’unione di tutto quello che caratterizza un paese e i suoi abitanti, in particolare: la tradizione, il modello di vita, la storia, l’arte, l’architettura, il cibo e tutti quegli elementi che contribuiscono a creare lo stile di vita di una comunità. La creazione quindi di una rete che tesse le sue relazioni a partire dal centro di Fontanellato, per poi allargare le sue maglie a livello regionale, crediamo possa dare il via a molte opportunità interessanti“.
“Il progetto imprenditoriale dell’Ati costituita da Socioculturale, Parmigianino, Archeosistemi e Antea – sottolinea Antonella Balestrazzi per Antea, gestore della Reggia di Colorno, della Rocca Viscontea e Iat di Castell’Arquato – è un insieme ben bilanciato di tante componenti, dove in primis, e sinergie della conformazione in rete di tanti centri culturali (Fontanellato, Colorno, Castell’Arquato e le zone di Reggio Emilia e Modena) miglioreranno l’efficienza e l’efficacia nella promozione delle rispettive offerte turistiche. La visita a Fontanellato sarà un “viaggio” nel passato e nel futuro: l’incontro con una tradizione artistica e architettonica di valore inestimabile immersi in una “cultura del bien-vivre”, della creatività e delle relazioni umane per coniugare valori del passato con aspettative dei turisti 3.0. La visita lascerà un ricordo e un sapore irripetibile, come fosse una precisa tonalità, la sfumatura di un colore che fa parte di un paesaggio comune; Fontanellato, la Bassa Parmense, il Po rappresentano infatti un caleidoscopio attraversato dalla medesima luce: quella di un territorio dalle radici solide e pragmatiche, dagli orizzonti aperti e ricchi di ideali come l’anima dei suoi abitanti“.
“Do il benvenuto alla nuova Ati in parte nella segno della continuità ma anche con le nuove proposte e prospettive per lo sviluppo di Fontanellato come contenitore culturale – ha invece concluso l’assessore alla Cultura del Comune di Fontanellato Roberto Berselli -. Guardiamo con attenzione e interesse al ruolo strategico che nella nuova gestione verrà dato allo Iat al servizio non solo della Rocca ma di tutto il territorio di Fontanellato”.