Aveva aggredito la sua ex compagna davanti all’Annunciata, e dopo averla spintonata fino a romperle il naso, le aveva gettato a terra il cellulare (LEGGI). Poi se ne era andato, come se nulla fosse: una settimana dopo i tragici eventi, il colpevole è stato arrestato a Napoli.
Per riavvolgere il nastro dobbiamo tornare al 2006, quando i due ragazzi, oggi 24 anni lei, 29 lui, si incontrano. Un idillio, che poi diventa un tormento di gelosie e pressioni psicologiche. Liti e perdoni. Denunce, una, nel 2014, quando la storia finisce, per poi ricominciare, tra tira e molla.
Nel mezzo, tre figli, il più piccolo ha nove mesi. A fare da sfondo alla vicenda, la Parma ghettizzata che nessuno conosce, dove i due, entrambi di origini partenopee, disoccupati o meglio mai occupati, a Parma con le famiglie da tempo, hanno provato a dare un senso alle proprie esistenze.
Le liti, gli addii, le riconciliazioni a metà. I cambi di residenza di lei, in fuga con la madre la sorella e i figli: sabato 16 gennaio l’incontro, casuale, mentre lui ancora cercava di capire dove lei si fosse trasferita. L’aggressione, davanti al figlioletto di cinque anni. Trenta giorni di prognosi per lei, naso rotto, paura, mentre lui faceva perdere le proprie tracce.
E’ stato arrestato esattamente una settimana dopo, a Napoli, a casa di familiari, dopo che aveva lasciato la casa che a Parma condivideva coi genitori. Le accuse, pesantissime: stalking, violenza privata, lesioni aggravate.
Si chiude così l’ennesimo, cruento, capitolo di violenza su una donna in città, dopo quello costato la vita il 6 dicembre ad Alessia della Pia. Come sottolinea il nuovo capo della Squadra Mobile di Parma, Cosimo Romano, recentemente insediatosi: “Purtroppo i fatti di violenza sono spesso molto simili tra loro, una parte forte che agisce, perseguita, ferisce, una debole che soccombe”.