Non aveva ricevuto parte del compenso dal suo datore di lavoro, circa 1300 euro, ed ha iniziato a perseguitarlo con gravi minacce pretendendo il pagamento di 5600 euro. Vittima un imprenditore edile di 39 anni che per qualche mese lo aveva assunto nel suo cantiere.
A finire in manette con l’accusa di tentata estorsione, un 41enne di origine ucraina ma domiciliato in città. I carabinieri della stazione di Parma lo hanno bloccato in seguito a una brevissima indagine e dopo l’ultima “visita” minatoria a casa dell’imprenditore.
L’imprenditore, proprio a causa delle pesanti minacce ricevute, era stato costretto anche a firmare un accordo con il quale si impegnava a liquidare all’operaio i 5600 euro richiesti in due tranche. Ma le ripetute minacce hanno poi consigliato al 39enne parmigiano di chiedere l’aiuto dei carabinieri, ai quali ha presentato una circostanziata denuncia.
Sono bastati pochi giorni ai militari per ricostruire la vicenda e per bloccare il 41enne in collaborazione con i colleghi del nucleo radiomobile della Compagnia di Parma, proprio in flagranza di reato, praticamente con le mani nel sacco. Al termine dell’ultima sortita dell’ucraino a casa dell’imprenditore.
Ma le sorprese non sono finite. Condotto in caserma per gli accertamenti del caso, i carabinieri hanno scoperto che il 41enne era già noto alle forze di polizie tanto da aver collezionato già ben 12 alias, un nome diverso ogni volta, a seconda delle necessità. L’uomo è stato quindi rinchiuso nel carcere di via Burla.
