Inceneritore: "La gente di Parma e la politica si scontrano sull'aumento delle...

Inceneritore: "La gente di Parma e la politica si scontrano sull'aumento delle quantità bruciate"

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fotoMa i rifiuti per l’inceneritore cambieranno in quantità e qualità? Resteranno 130 mila tonnellate o come chiede Iren si passerà a 195?

La questione è politica ma investe un campo pericoloso, la salute del cittadino. Dati che non si possono direttamente collegare ma lasciano il sospetto che l’inquinamento c’entri e di parecchio hanno indicato che lo scorso anno la mortalità in Italia è cresciuta in doppia cifra come solo negli anni delle guerre 1915 e 1943 è accaduto.

Iren nata dalle costole di una municipalizzata tira dritta per la propria strada e persegue il massimo utile possibile e a breve potremmo bruciare anche i rifiuti n arrivo da Reggio. Unico Vantaggio una riduzione del 10% sul prezzo attualmente pagato, riduzione che sembra anche piuttosto effimera.

Cosa ne pensano i politici e la gente di strada anche in virtù di un accordo firmato dagli allora candidati sindaci, all’alba dell’elezioni che avevano promesso n caso di aumento dell’inceneritore dimissioni n massa in segno di protesta: Cosa dovrebbe fare Pizzarotti e la sua giunta se ciò avvenisse?

LA PARTE POLITICA

L’altro giorno in Provincia si pensava fosse arrivato il momento topico per decretare o meno l’aumento del tonnellaggio da bruciare nell’inceneritore e la conferma che a Uguzzolo sarebbero stati bruciati anche i rifiuti de cuginastri reggiani. Invece nulla, le decisioni sono state rimandate e la conferenza dei servizi dovrà giocoforza essere riconvocata.

Slitta dunque la decisione dell’organo sull’aumento del tonnellaggio di rifiuti che potrà bruciare l’impianto alle porte della città: Iren ha chiesto l’ampliamento da 130mila a 195mila tonnellate all’anno, come già disposto dall’articolo 35 del decreto Sblocca Italia.

Una questione che ha animato il dibattito tra le forze politiche locali, in particolare sulla possibilità che a Parma arrivino i rifiuti di Reggio Emilia, come previsto dal nuovo Piano dei rifiuti approvato dalla Giunta regionale: sarebbero 108mila le tonnellate tra Parma e Reggio stabilite dal piano regionale.

L’annuncio della fumata nera è stato dato attorno alle 16.30 dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il primo a lasciare il Palazzo della Provincia ha dichiarato: “noi ribadiamo la contrarietà sia al tema dei rifiuti da fuori che all’aumento della capacità dell’inceneritore – ha aggiunto – c’è sicuramente un’incongruenza tra quello dichiarato mesi fa e quello che sta andando avanti”.

Pizzarotti si è poi rivolto alla Regione: “Noi chiediamo alla Regione che esca un documento ufficiale – ha proseguito – tante volte hanno detto: limiteremo dal punto di vista del decreto regionale la capacità dell’inceneritore, ora aspettiamo di vedere questo atto in modo formale. Ancora, il sindaco ha spiegato che “la contrarietà è vincolata al fatto che ci sia una validità tecnica che la sostenga: il nostro ‘nò dev’essere motivato da parametri chiari. Abbiamo depositato una memoria come in tutti i passaggi di questa vicenda, vedremo cosa dirà la commissione alla prossima riunione”.

In commissione servizi, tra i parametri discussi, sono stati valutatati per esempio gli impatti ambientali rispetto ai camion che arriverebbero da Reggio. Pizzarotti ha poi fatto riferimento alla legge Sblocca Italia dove “uscirà probabilmente il decreto attuativo che imporrà la capacità massima di questo impianto, annullando tutte le discussione e l’iter di questi mesi. Se tutto può essere imposto, cosa ce lo diciamo a fare?”, ha concluso il sindaco. Magari un atto forte suggeriamo noi e non accettare il rischio di passare alla storia per avere avallato con l’immobilismo un decreto pericoloso

SCONTRO PIZZAROTTI-PD.

Pizzarotti non ha poi risparmiato un attacco al Pd: “Il Pd si è dimostrato contento di un 10% di riduzione della tariffa, quando noi pagavamo ben di più di questa proporzione quando portavamo i rifiuti a Reggio Emilia. La replica del Pd non si è fatta attendere. In una nota stampa, il segretario provinciale Gianpaolo Serpagli e il capogruppo dei democratici in Consiglio comunale Nicola Dall’Olio hanno scritto: “Come Pd di Parma riteniamo che al termovalorizzatore non debbano andare più di 130mila tonnellate di rifiuti e abbiamo già ottenuto che questo limite fosse inserito nel Piano regionale dei rifiuti.

Spesso Pizzarotti – continua il testo – dimentica di essere alla guida di un Comune che ha un’importante partecipazione in Iren. In quanto socio, che tra l’altro esprime un proprio rappresentante nel cda, potrebbe intervenire sulla stessa società affinché ritiri la domanda di autorizzazione o comunque si autolimiti alle 130mila tonnellate previste”.

Alla conferenza dei Servizi – ha ribattuto il primo cittadino – oggi abbiamo ribadito il nostro secco no all’ampliamento del forno e ai rifiuti da fuori provincia. Lo avevamo già fatto in Consiglio Comunale attraverso una mozione, che è stata prima votata e poi, per 30 denari, stracciata dal Pd di Parma. 

30 denari”  – ribattono i democratici – corrispondono a più di 1 milione di euro all’anno di risparmio sulla Tari a vantaggio dei cittadini di Parma. Evidentemente a Pizzarotti interessa solo la polemica strumentale e non quanto spendono per i rifiuti i suoi concittadini”.

Il problema dei rifiuti tiene banco a Parma ancora una volta per la concreta possibilità, che entro breve oltre ai rifiuti di Parma, verranno bruciati nell’inceneritore anche quelli di fuori provincia, anche ed in particolare,quelli di Reggio Emilia. A fronte di ciò sarebbero abbassate le bollette dei parmigiani per equipararle a quello dei reggiani. Un 10% in meno in cambio di un affitto del nostro contestato inceneritore di Ugozzolo.

E pensare come ha scritto bene Ghiretti che gli allora candidati sindaci, Pizzarotti compreso avevano sottoscritto un documento che avrebbe impegnato chiunque fosse stato eletto, in un caso del genere. a dimettersi.

foto copiaLA REAZIONE DELLA GENTE

Come la pensano i parmigiani su questo tema? Lo abbiamo chiesto in giro per la città e già possiamo anticiparvi che lo sconto del 10% a molta gente importa poco mentre l’indignazione per l’allargamento a”clienti esterni” è molto più forte.

Qui si tratta di svendere la salute dichiara Filippo Dell’Eva imprenditore nei cosmetici. Ormai l’inquinamento è un problema scottante in questa città, basta dire che un giorno si e l’altro pure avviene lo sforamento delle polveri sottili.

“L’inceneritore di Iren doveva essere solo al servizio della città come è giusto che sia per le multiutility creare per il benessere della cittadinanza- dichiara Gianni Farnetti- ed invece sono diventate vere e proprie aziende che vogliono fare utili e loro li fanno bruciando il più possibile.. Hanno stravolto la loro mission.

Su Pizzarotti, dal quale non mi sento rappresentato dico che dopo avere basato una campagna elettorale contro l’inceneritore, penso che dovrebbe dimettersi”.

Non la pensa così Massimiliano Abili da sempre sostenitore del movimento 5 stelle. Pizzarotti ha fatto il massimo e in questa situazione ritengo che accettare i rifiuti di Reggio, visto che avremo anche uno sconto e la quantità totale bruciata non dovrebbe aumentare, non vedo il problema.

E’ uno di quesi servizi, quello degli inceneritori che non piace a nessuno ma che è essenziale se non vogliamo essere sommersi dai rifiuti” dichiara la pragmatica Roberta Dondi proprietaria dell’hotel Verdi. “Se ci fossero alternative meno inquinanti e meno pericolose per la salute ben vengano”.

Camminando arriviamo davanti alla farmacia Annunziata dove nelle vetrine campeggiano cartelli contro l’inceneritore che pubblichiamo qui di lato. Il fratello della titolare, Barbieri è un avamposto molto forte ed avvisa la cittadinanza con cartelli di grande impatto che campeggiano le vetrine della farmacia. “Sono molto arrabbiato che sia stato costruito ed attivato l’inceneritore di Parma. Pensare che nel 2007 l’ordine dei medici aveva dato parere contrario, tranne un esperto che fu chiamato a redigere una relazione che completò in solo 2 giorni sottovalutando il problema. L’inceneritore è pericoloso anche per i feti che devono ancora nascere e Parma deve combattere la giusta battaglia per la salute.

Su Pizzarotti però è buonista. Federico è un ragazzo mite non un leone” e la colpa non può essere scaricata. Se fosse stato allora eletto Bernazzoli pensi che sarebbero cambiate le cose?

 

Antonio Terraneo

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